Dott. Geol. Claudio Falcioni

Dott. Geol. Maria Ferrando

Dott. Antonio Oneto

Dott. Ric. Alessandro Tomaselli

 

 

 

 

 

 

 

 

INDIVIDUAZIONE DEI DISSESTI NEL TERRITORIO COMUNALE DI VALBREVENNA CON RIFERIMENTO ALLA LEGGE REGIONALE N.45 DEL 16 AGOSTO 1994 “NORME IN MATERIA DI SICUREZZA URBANA DA RISCHI IDROGEOLOGICI”.

 

 

 

 

RELAZIONE

 

 

 

 

 

 

 

 

nome file: brevenna.doc

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SOMMARIO

 

 

 

1       PREMESSA

 

 

 

 

2       INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

 

 

 

 

3       INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO

 

 

 

4       RAPPORTO SULLE ZONE DISSESTATE

 

 

 

 

 

ALLEGATI

 

 

 

TAV.1        Carta delle aree a rischio di frana e di inondazione  scala 1:10.000

 

 

ALL.1        Schede tecniche n° 5

 

 

ALL.2        Documentazione fotografica

 

 

ALL.3        Relazioni Tecniche di riferimento

 

 

1       PREMESSA

 

 

In adempimento all’art.4 della L.R. n. 45/94 i Comuni provvedono al censimento delle zone storicamente “inondate” e degli eventi di cui si ha memoria, che hanno prodotto effetti di inondazione, nonché delle aree soggette a fenomeni di rischio geomorfologico provvedendo a fornire, per ogni zona censita, idonea documentazione consistente in una scheda descrittiva e nella documentazione cartografica. La documentazione prodotta consiste in una relazione descrittiva degli eventi censiti, comprendente una serie di schede identificative delle zone di maggior rilevanza rispetto al rischio geomorfologico.  Tutte le zone censite sono indicate sulle carte C.T.R. a scala 1:10.000 a corredo della relazione e sono elencate numericamente seguendo l’ ordine “da monte a valle“. 

 

 

 

2       INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

 

Il bacino del torrente Brevenna, di estensione pari a circa 40 kmq, è delimitato:

 

a        N      da      M. Suia - M. Buio;

a        S       da      M. Liprando;

a        W     da      M. Maggio;

a        E       da      M. Duso - M. Antola.

 

Esso è compreso nei fogli C.T.R. in scala 1:10.000 n° 214010 (Crocefieschi) - 214020 (Pareto) - 214050 (Montoggio) - 214060 (Torriglia), e ricade quasi completamente nel territorio comunale di Valbrevenna. Il torrente Brevenna è un affluente destro del torrente Scrivia, nel quale sfocia all’altezza di Avosso in Comune di Casella.

 

 

 

3       INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO

 

 

Il bacino del torrente Brevenna è modellato nella Formazione dei Calcari Marnosi del Monte Antola.  La Formazione ha carattere flyschioide, ed è costituita prevalentemente dai seguenti litotipi: Calcari Marnosi, Marne Calcaree, Scisti Argillosi, Calcareniti. Notevole è la bibliografia al riguardo, anche in relazione al fatto che in questa valle affiora la serie-tipo di questa Formazione.  L’assetto della Formazione appare molto complesso e variabile, con presenza di pieghe, anche di dimensioni pluridecametriche.

 

 

Per quanto riguarda la geomorfologia, si rileva il tipico paesaggio ligure; i versanti investigati appaiono, nella maggioranza dei casi, molto acclivi e ricoperti da intensa vegetazione, rappresentata prevalentemente da bosco governato a ceduo.  I sopralluoghi effettuati hanno evidenziato la diffusa presenza di coltri, che appaiono terrazzate con muri a secco, localmente in cattive condizioni di conservazione.  La presenza di accumuli si rileva anche dalla semplice osservazione della carta regionale a scala 1:5000, dove si individuano zone in cui le isoipse modellano profonde concavità, ed immediatamente a valle significative convessità, situazioni tipiche riferibili a presenza di paleoaccumuli o di detriti di falda sui versanti.  L’assetto geologico locale deve probabilmente aver determinato squilibri a larga scala già in tempi remoti, con collassi di grandi dimensioni, sui quali, in tempi storici, si è sovrapposta l’azione di rimodellamento morfologico da parte dell’uomo.  La stabilità dei versanti, tenuto conto delle caratteristiche appena descritte, è talvolta compromessa da interventi antropici, quali tagli stradali, operati in passato, effettuati talvolta senza adeguata ed efficace regimazione delle acque, prevalentemente in corrispondenza di intersezioni con piccoli impluvi.

 

 

Infine, dal punto di vista dell’idrogeologia della zona, la Formazione dei calcari di M.Antola è inquadrabile come permeabile per fessurazione e fratturazione, mentre gli accumuli detritici sono permeabili per porosità.  In corrispondenza dei livelli argillitici, intercalati ai calcari marnosi, sono possibili emergenze idriche per contrasto di permeabilità.

 

 

 

4       RAPPORTO SULLE ZONE DISSESTATE

 

 

Nei paragrafi che seguono vengono descritte le zone di particolare rilevanza, evidenziate dai sopralluoghi.  Per gli eventi minori e per le zone esondate e/o esondabili non descritte nella presente relazione, si rimanda alla documentazione di Tav.1 allegata.  Si segnala, infine, che si sta provvedendo alla codifica di tutti gli eventi per il censimento e l’aggiornamento della banca-dati dell’Osservatorio dei Rischi Idrogeologici, afferente alla Protezione Civile della Provincia di Genova.

 

 

 

1       Movimento franoso lungo la strada Comunale Senarega-Piancassina nei pressi di Roiale.

 

Il sopralluogo ha permesso di constatare la messa in sicurezza dell’area in esame, mediante opera di sostegno a valle della strada, consistente in un muro in c.a. di altezza pari a 3 m circa.

 

 

2       Movimento franoso lungo la strada Comunale Senarega-Piancassina in prossimità del Rio Libbie.

 

Il dissesto si presenta di una certa rilevanza, con un fronte di circa 30 m per una lunghezza attorno a 50 m.  Le cause del dissesto vanno ricercate nella presenza di sovrapressioni idriche negli interstrati argillitici che hanno determinato lo scivolamento delle bancate calcareo-marnose; il movimento è stato favorito dalla giacitura a franapoggio sfavorevole rispetto al versante e dal taglio stradale, eseguito senza predisporre adeguato contrasto al piede, che ha determinato l’interruzione di dette bancate.  Per quanto riguarda i criteri di intervento e di sistemazione più opportuni, si consiglia il disgaggio delle porzioni instabili, la realizzazione di una scogliera al piede della zona in frana, sul lato a monte della strada, mediante utilizzo dei blocchi mobilizzati e attualmente costituenti un sovraccarico dannoso sulla parte a valle.  E’ consigliata inoltre la chiodatura delle bancate più a rischio e la regimazione delle acque superficiali mediante canale di gronda immediatamente a monte della zona di frana.  Dovrà essere, infine, valutata l’opportunità di sistemare, mediante nuova tombinatura e gabbionate, il Rio Libbie adiacente alla zona in frana.

 

[vedere scheda n°1 e foto allegate]

 

 

3       Strada Comunale per Chiappa.

 

A valle della rotabile si segnalano due dissesti:

 

a)   L’area in frana presenta forma allungata e consiste in uno scivolamento della coltre superficiale dello spessore fino a 1,5 m e di spezzoni di bancate calcaree alterate lungo i piani di stratificazione in evidente assetto a franapoggio rispetto al pendio.  L’accumulo è composto da materiale eterogeneo con presenza di blocchi e trovanti di dimensioni variabili.

 

b)   Si estende in larghezza per pochi metri e risulta completamente mobilizzato e pertanto privo di terreno sciolto e vegetazione.  Tale denudamento è dovuto all’erosione del Rio Angio sulla scarpata naturale nella porzione a valle della strada. 

 

Nelle aree in questione, sono stati effettuati interventi di sistemazione mediante opere di sostegno a valle della strada.

4       Dissesti localizzati lungo la S.C.C. n°27 del Fullo in prossimità della locanda.

 

Si tratta di fenomeni di crollo, che potrebbero nuovamente verificarsi in occasione di forti piogge.  Il rischio di crollo di massi è acuito dall’intensa fratturazione e dalla giacitura del sistema di frattura principale dell’ammasso roccioso, costituente la parete sovrastante la strada. 

 

 

5       Dissesto sul versante sinistro del torrente Brevenna nell’area compresa tra Piano e Lubia. 

 

Innescato da erosione diffusa, tale dissesto è localizzato su un versante in roccia affiorante e subaffiorante, mediamente alterata e fratturata.

 

 

6       Movimento franoso lungo la strada Comunale per Carsi poco prima del bivio per Cerviasca.

 

Si tratta di un dissesto di modesta entità a valle della rotabile ed interessa una porzione limitata della scarpata.  Sono presenti segni di lesione della sede stradale, a protezione della quale si è già intervenuto a monte, mediante la messa in opera di gabbioni.

 

 

7       Dissesti di vario tipo nel tratto della S.C.C. n° 27 del Fullo tra il bivio di Mareta e la località Chioso.

 

Consistono in crolli di massi dalle pareti del versante ed in un fenomeno di erosione lineare lungo il Rio affluente di destra del t. Brevenna, all’altezza di Mareta.  Nei pressi si evidenzia intensa erosione spondale che ha provocato l’interruzione della rotabile in più punti.  Sono in atto interventi di ripristino, quali la costruzione di un muro in c.a., di una gabbionata e di un tombino.

 

 

8       Movimento franoso lungo la strada Comunale per Carsi, all’altezza di Cannerosse.

 

Di notevole estensione, si tratta di uno scivolamento delle coltri, localmente di spessore fino a decametrico, che ha messo in evidenza il substrato roccioso, avente assetto a franapoggio sfavorevole, il quale rappresenta il principale fattore predisponente il dissesto.  Il materiale coinvolto nel movimento è prevalentemente grossolano, con presenza di scheletro detritico assortito, comprendente anche blocchi di discrete dimensioni, il tutto immerso in una matrice sabbioso-limosa.  Per quanto riguarda la causa del dissesto, i fattori innescanti devono essere ricercati nella lenta imbibizione delle coltri sopra descritte e nell’erosione al piede da parte del torrente Brevenna.  I criteri di intervento e di sistemazione consigliati, anche con riferimento alla relazione a firma del Dott. Rizzi sono i seguenti:

 

à     difesa spondale atta ad eliminare l’erosione al piede da parte del t. Brevenna, consistente in una scogliera di massi;

à     consolidamento di alcuni tratti della sede stradale con costruzione di cordolo o muro in c.a. impostato su palificate ed eventualmente tirantato;

à     disciplina delle acque in tutta l’area di frana e sulla sede stradale;

à     sistemazione ambientale dei versanti, con l’adozione dei criteri di ingegneria naturalistica.

 

[vedere scheda n°2 e foto allegate]

 

 

9       S.C.C. n° 27 del Fullo nei pressi del bivio per Carsi.

 

Si tratta di un’erosione spondale del Brevenna che ha causato l’interruzione della rotabile per circa 30 m.  Nell’alveo, inoltre, sono da segnalare numerosi blocchi plurimetrici provenienti dal versante, a rischio quindi di caduta massi.

 

 

10     Dissesti vari nella zona del Santuario della Madonna dell’Acqua.

 

L’erosione spondale del torrente Brevenna, qui caratterizzato da due grandi anse, è la causa del cedimento della rotabile del Fullo in più punti, per tratti compresi tra 40 m e 60 m circa.  Analoga origine ha la frana in sponda sinistra, la cui nicchia di distacco è ben evidenziata nella foto allegata.  Per l’intera zona sono previsti interventi di ripristino, consistenti in gabbionate e muri, realizzati in pietra a faccia a vista.  Adiacente al Santuario è da segnalare anche un fenomeno di erosione lineare, particolarmente intensa nel caso di forti piogge.  Nei pressi del bivio per Pareto è presente un dissesto in sponda destra, causato dall’intensa azione erosiva delle acque.

 

[vedere scheda n°3 e foto allegate]

 

 

11     Frana lungo la S.C.C. n° 1 Alpe di Vobbia, per Pareto.

 

Di grande estensione interessa il versante fino al Rio Pareto con un fronte di circa 150 m, è caratterizzata da materiale misto, costituito da coltre e roccia del substrato, e da massi di notevoli dimensioni (da 0,5 m a oltre 2 m).  La porzione di versante in esame, che si presenta piuttosto acclive, corrisponde alla parte basale di un accumulo di paleofrana, ancora lontana dal raggiungimento di condizioni di equilibrio a causa dell’erosione spondale del torrente sottostante.

 

In passato è stato realizzato un intervento di sistemazione consistente in un muro con pietra a faccia a vista, alto circa 2 m con barriera paramassi e rete metallica.  Si ritiene che tale intervento non sia sufficiente alla sistemazione definitiva del dissesto.  Pertanto si consiglia uno studio accurato della zona, finalizzato alla determinazione delle caratteristiche geotecniche della coltre sovrastante e dei parametri geomeccanici dell’ammasso roccioso circostante.  In attesa di una sistemazione definitiva, si consiglia il ripristino della barriera paramassi mediante installazione di nuove putrelle alla testa del muro e l’adozione di cavi d’acciaio adeguatamente dimensionati, visto il verificarsi di cedimenti della rete metallica in più punti.  Allo stato attuale il dissesto è suscettibile di pericolosa evoluzione, a breve termine, a seguito di forti precipitazioni.

 

[vedere scheda n°4 e foto allegate]

 

 

12     Dissesto sulla strada Comunale per Pareto nei pressi di un tornante.

 

Consiste in uno smottamento a valle della strada che si snoda, in questo tratto, su un accumulo di paleofrana.  Il settore in frana si estende per circa 6 m in larghezza e si allunga, verso valle, per circa 16 m.  La zona è già stata oggetto di intervento di sistemazione, mediante muro in c.a. a valle della sede stradale.

 

 

 

13     Dissesto lungo la S.C.C. n° 1 Alpe di Vobbia nei pressi di Pareto.

 

Il movimento franoso, che ha riguardato la cotica superficiale del terreno, è compreso tra due tratti di un tornante.  Si tratta di uno scivolamento di circa 1 m di potenza a carico della copertura sciolta che non ha determinato l’affioramento del substrato.  Il dissesto, più esteso a valle che a monte, ha una larghezza di circa 8 m, non raggiunge peraltro il tratto stradale inferiore.  Il sopralluogo non ha evidenziato alcun intervento di ripristino in atto.

 

 

 

14     Movimento franoso lungo la S.C.C. n° 1 Alpe di Vobbia tra Carmo e Pian di Foia.

 

Si tratta di una frana in coltre provocata da erosione diffusa del Rio delle Piane ed é esteso sia a monte che a valle della strada.  Il materiale di frana è dimensionalmente omogeneo e fornisce al dissesto l’aspetto tipico del cono detritico.

 

[vedi foto allegata]

 

 

 

15     Erosioni spondali lungo la strada Comunale per Scapitola.

 

Si tratta di fenomeni di erosione al piede della scarpata costituita da materiali sciolti.  In un caso il settore spondale è stato eroso per circa 7-10 m, con arretramento della scarpata che ha coinvolto il limite di valle della rotabile.  Le cause del dissesto possono essere ricercate nelle forti precipitazioni, nella particolare situazione morfologica e nella mancanza di adeguate opere di regimazione delle acque.  Il sopralluogo ha messo in evidenza comunque l’opera di risistemazione delle sponde consistente nella realizzazione di una serie di gabbionate.

 

 

16     Dissesto lungo la strada Comunale di Clavarezza presso il bivio per Nadotta.

 

Il movimento franoso si è verificato alla base di un tratto di strada per una lunghezza di circa 18 m. Il dissesto ha coinvolto la coltre superficiale che è scivolata per circa 16 m sul substrato roccioso.  Le cause possono essere ricondotte alla insufficiente regimazione delle acque ed in particolare alla inadeguata sezione idraulica della tombinatura, fattori che hanno determinato erosione da parte delle acque selvagge alla base del muro.

 

[vedere scheda n°5 allegata]

 

 

17     N° 2 frane sulla strada Comunale Frassineto-Frassinello

 

Il movimento, in entrambi i casi, può essere classificato come scivolamento della coltre di spessore fino ad 1 m (Soil Slip) sul substrato che non presenta segni di instabilità.  Le dimensioni della superficie di denudamento corrispondono ad un fronte di 10 m per 4 m di lunghezza circa.  In entrambi i dissesti l’intervento consigliato è quello di un consolidamento della sede stradale mediante muro in c.a. e la realizzazione di canalizzazioni (es. cunetta alla “francese”) sul lato a monte, al fine della regimazione delle acque superficiali.

 

 

18     Crollo del muro d’argine lungo la S.P. n°11 tra le località Cassinella e Carsassina.

 

Il dissesto consiste nello scivolamento nell’alveo del muro d’argine, per un tratto di circa 80 m, con conseguente interessamento della sede stradale, contenuta dallo stesso.  Le cause del dissesto sono state individuate, ad un primo esame, nello scalzamento dovuto all’intensa erosione al piede, a cui è sottoposto l’argine in questo tratto, data la curvatura locale del corso del torrente e nella carenza dell’approfondimento del piano fondazionale.  Attualmente non è stato realizzato alcun intervento di ripristino.  In tal senso, tenuto conto delle dimensioni del dissesto e delle interazioni con la dinamica fluviale, si consiglia un attento studio geologico ed idraulico del sito.

 

[vedi foto allegata]

 

 

19     Frana sulla strada Comunale Ternano - Frassineto

 

Si tratta di un movimento rotazionale ad ampio raggio che ha coinvolto la coltre, avente originariamente uno spessore compreso tra 3 e 5 m e costituita da materiale grossolano incoerente.  Il fronte della frana ha un ampiezza di 10-12 m ed una lunghezza, complessiva, del corpo e dell’accumulo di frana, di circa 30 m.  Il ciglio ha interessato la sede stradale per una lunghezza di 8 metri e una larghezza di 0.5 m.  L’intervento di sistemazione, realizzato di recente, è consistito nella esecuzione di un muro di sostegno, immediatamente a valle della sede stradale.  Dovrà essere valutata l’opportunità di un intervento di sistemazione del corpo di frana mediante fascinate e viminate e di regimazione delle acque a mezzo di canalette in pietrame e legname.

 

 

 

Dott. Geol. Claudio Falcioni

 

 

 

Dott. Geol. Maria Ferrando

 

 

 

Dott. Antonio Oneto

 

 

 

Dott. Ric. Alessandro Tomaselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALL.1

 

Schede tecniche n° 5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALL.2

 

Documentazione fotografica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°8

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesti n°10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesti n°10

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°14

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto dissesto n°18

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALL.3

 

Relazioni Tecniche di riferimento

 

 

R. DAMERI

 

Progetto per la sistemazione di movimenti franosi lungo la strada comunale dei Piani. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Progetto di sistemazione di due dissesti sulla strada comunale per loc. Pareto. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Sistemazione di un evento franoso nella strada comunale di Frassineto. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Realizzazione di opere di sostegno a causa di un movimento franoso a valle della strada comunale per la frazione di Chiappa. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Sistemazione di un limitato dissesto della scarpata a valle della strada comunale per Chiappa. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Progetto per la sistemazione di due dissesti lungo la strada comunale per Scapitola. Comune di Valbrevenna. [1995]

 

 

G. RIZZI

 

Progetto per il consolidamento di un movimento franoso in Comune di Valbrevenna, ubicato sul versante orografico sinistro del Torrente Brevenna lungo la strada rotabile per la località Carsi. Comune di Valbrevenna. [1995]

 

 

G. SANTUS

 

Indagini geologico-tecniche inerenti un dissesto idrogeologico causato dall’evento alluvionale dell’autunno ‘93 lungo la strada comunale di Clavarezza al bivio per la località Nadotta. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Indagini geologico-tecniche inerenti un dissesto idrogeologico causato dall’evento alluvionale dell’autunno ‘93 lungo la strada comunale di Clavarezza-Costa Clavarezza. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

Indagini geologico-tecniche inerenti un dissesto idrogeologico causato dall’evento alluvionale dell’autunno ‘93 lungo la strada comunale Caselline-Pareto. Comune di Valbrevenna. [1994]

 

 

 

 

 

 

COMUNE DI VALBREVENNA

 

PROVINCIA DI GENOVA

 

 

TAV.1

 

 

 

CARTA DELLE AREE A RISCHIO DI FRANA E DI INONDAZIONE

 

   Redatta da:

 

   Dott. Geol. Claudio Falcioni

   Dott. Geol.Maria Ferrando

   Dott. Antonio Oneto

   Dott. Ric.Alessandro Tomaselli

 

 

 

   Data

 

 

   Scala 1:10.000

 

 

LEGENDA

 

 

 

Erosione diffusa                                             Nicchia di frana

 

 

 

 

Erosione lineare                                             Roccia dissestata

 

 

 

 

Erosione di sponda                                        Lesione manufatto

 

 

 

 

Area esondata e/o esondabile                       Intervento effettuato

 

 

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